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Saldi: sei italiani su dieci “pronti” all’appuntamento

Sei italiani su dieci non mancheranno l’appuntamento con i saldi invernali (-8% rispetto allo scorso anno); in diminuzione le principali tipologie di acquisti (calzature, accessori, biancheria intima e per la casa, pelletteria, etc.); dovrebbero reggere i capi di abbigliamento; il 68,7% dei consumatori spenderà meno di 200 euro e il 96,9% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti venduti a saldo fino al 50%; il 37,2% dei consumatori acquisterà in punti vendita non frequentati abitualmente; un consumatore su due attende i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo e sono in prevalenza donne, persone di età compresa tra i 18 ed i 54 anni, giovani e giovanissimi, residenti nelle grandi aree metropolitane e nel Mezzogiorno; un consumatore su cinque acquisterà in saldo solo prodotti di marca; invariate la fiducia dei consumatori per i prodotti venduti a saldo (è buona la qualità per l’89,2% e la varietà per il 74,8%) e la maggiore attenzione alla qualità rispetto al prezzo (per il 73,5%); diminuisce l’aspettativa delle imprese sul contributo dei saldi per la crescita della clientela (per il 60,2% dei commercianti il negozio sarà visitato da nuovi clienti contro il 62,9% dell’anno precedente); il 68,8% dei consumatori e il 57% dei commercianti è favorevole alla liberalizzazione delle vendite promozionali. Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall’indagine sui saldi invernali 2013 realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research.

LE INTENZIONI DEI CONSUMATORI

Il 60,5% dei consumatori è intenzionato ad approfittare dei saldi invernali 2013 (- 8% rispetto allo scorso anno), mentre il 39,5% non prevede di utilizzarli.

Le preferenze verso i prodotti a saldo.
Rispetto allo scorso anno, le intenzioni di acquisto dei consumatori per i saldi invernali fanno segnare una diminuzione per tutte le tipologie di prodotto (calzature, accessori, biancheria intima e per la casa, pelletteria, etc.) ad eccezione dei capi di abbigliamento che interessano la quasi totalità dei consumatori.
L’interesse per l‘acquisto dei capi di abbigliamento è più accentuato nei giovani e nei giovanissimi, le calzature sono preferite dagli ultra 55enni, la biancheria intima e la pelletteria dalle donne, gli accessori dagli uomini e dai residenti nel Nord Est e nelle grandi aree metropolitane, gli articoli sportivi dagli uomini e da coloro che hanno un’età compresa tra i 35 ed i 44 anni.

 

 

 

Fonte: indagine Confcommercio-Format Research sui saldi invernali 2013

 

Spesa per gli acquisti a saldo.
In linea con lo scorso anno la percentuale dei consumatori che prevede di spendere una cifra al di sotto dei 200 euro (68,7% contro il 68,1% dell’anno precedente). Il 26,8% dichiara che spenderà tra i 200 e i 300 euro (erano il 21,8% lo scorso anno), mentre diminuisce la percentuale di coloro che spenderà da 300 a 500 (3% contro il 6,3% dell’anno precedente) e oltre i 500 euro (1,6% contro il 3,7% dell’anno passato).

 

 

 

Fonte: indagine Confcommercio-Format Research sui saldi invernali 2013

 

Il luogo degli acquisti.
Il 62,8% dei consumatori si recherà nei negozi abituali o di fiducia, mentre il 37,2% acquisterà in punti di vendita non utilizzati abitualmente. Quest’ultima tendenza è più accentuata nelle donne, in coloro che hanno un’età compresa tra i 35 ed i 64 anni e nei consumatori delle regioni del Nord Ovest. I consumatori residenti nelle grandi aree metropolitane, invece, sceglieranno in prevalenza i negozi a cui si rivolgono abitualmente.

L’importanza attribuita ai saldi.
Resta pressoché costante la percentuale di italiani che ritengono importante il periodo dei saldi. Un consumatore su due è “molto” o “abbastanza” disposto ad attendere i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo (51,4% contro il 50,1% dello scorso anno). In prevalenza sono donne, persone di età compresa tra i 18 ed i 54 anni, giovani (meno di 34 anni) e giovanissimi (meno di 24 anni), i residenti nelle grandi aree metropolitane e nel Mezzogiorno. Sale all’83,9% la percentuale di chi dichiara di aver acquistato in saldo almeno una volta in passato (era pari all’81,6%).
I prodotti per i quali si rinvia l’acquisto in vista dei saldi.
Cambiano le attese dei consumatori rispetto allo scorso anno per quanto concerne la tipologia dei prodotti, di marca o non di marca, da acquistare in saldo. Sale, infatti, al 21,1% la percentuale di consumatori che attende i saldi per acquistare solo prodotti di marca (era l’11,1% l’anno passato). Di fatto, si tratta di un consumatore su cinque.

Il valore dei saldi sul totale dei consumi nell’anno.
Diminuisce la percentuale delle merci acquistate (in volume) nei periodi dei saldi da parte dei consumatori. Fatto 100 il volume degli acquisti di abbigliamento che vengono effettuati in un anno (comprese calzature, accessori, borse, ecc.), il 59,6% dei consumatori acquista in saldo meno del 30% della merce annuale (lo scorso anno era il 48,5% dei consumatori), il 16,2% acquista in saldo tra il 30 e il 50% della merce annuale (era il 23,4% l’anno passato), l’8,1% acquista in saldo oltre il 50% della merce annuale (era l’11,9% un anno fa).

La fiducia dei consumatori sui prodotti in saldo (qualità, varietà, rapporto qualità/prezzo).
L’89,2% dei consumatori ritiene “molto” o “abbastanza” buona la qualità dei prodotti a saldo (era l’88,1% un anno fa), mentre il 74,8% ritiene “molto” o “abbastanza” buona la varietà dei prodotti a saldo (era il 79,7% un anno fa). Invariata rispetto allo scorso anno l’attenzione dei consumatori alla qualità rispetto al prezzo dei prodotti venduti a saldo. Il 73,5% dei consumatori, acquistando a saldo, attribuisce più importanza alla qualità che non al prezzo, mentre il 26,5% attribuisce maggiore importanza al prezzo. Il 58% degli italiani si sente tutelato acquistando durante i saldi (era il 60,6% un anno fa).

I consumatori on line.
Il 27% dei consumatori acquistano per se stessi, o per i propri familiari, prodotti di moda (capi di abbigliamento come cappotti, maglioni, pantaloni, giacche, ecc.; calzature; biancheria intima; accessori come guanti, cinte, sciarpe, cappelli, ecc.; pelletteria e articoli di valigeria come valige, borse, beauty case, ecc..; articoli sportivi; biancheria per la casa) su internet (erano il 22,9% lo scorso anno). Di questi, l’1,7% acquista “molto spesso” su Internet (sono consumatori che comprano quasi esclusivamente sui siti di e-commerce), il 6% acquista “spesso” (sono consumatori che acquistano prevalentemente sui siti di e-commerce e più raramente nei negozi tradizionali), il 6,7% dichiara di acquistare “qualche volta” su Internet (sono consumatori che di solito danno uno sguardo ai siti di e-commerce, ma preferiscono comprare nei negozi tradizionali), il 12,6% dichiara di acquistare “raramente” su Internet (sono consumatori che hanno acquistato in rete almeno una volta nel passato). Il 98,6% dei consumatori che hanno dichiarato di effettuare i propri acquisti su Internet “spesso” o “molto spesso” (sono il 7,7%) affermano che gli acquisti online sono più convenienti rispetto ai saldi tradizionali (erano l’87,9% l’anno precedente).

La liberalizzazione delle vendite promozionali.
Il 68,8% dei consumatori si dichiara favorevole alla liberalizzazione delle vendite promozionali, tenuto conto del contesto di mercato attuale. Sono in prevalenza consumatori con un’età compresa tra i 25 ed i 44 anni e i residenti nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno. Solo l’8,3% dei consumatori è apertamente contrario alla liberalizzazione delle vendite promozionali, mentre il 22,9% non esprime opinione.

LE ASPETTATIVE DELLE IMPRESE DEL COMMERCIO

Le previsioni degli imprenditori sui saldi invernali.
Gli imprenditori del commercio prevedono una leggera diminuzione del numero dei visitatori nel proprio punto vendita durante i saldi. Più in dettaglio, il 25,8% prevede un aumento delle visite (la stessa percentuale dello scorso anno), il 51% ritiene che il proprio punto vendita sarà visitato come lo scorso anno (era il 56,4% l’anno precedente), il 23,2% prevede una diminuzione di visite (era il 18,2% l’anno scorso). Di fatto, il saldo tra la percentuale dei commercianti che si aspettano per i saldi invernali 2013 un maggior numero di visitatori e quella dei commercianti che si aspettano un numero minore di visitatori è pari a +2,6% (era +7,3% lo scorso anno).

Gli sconti che saranno proposti al pubblico dagli imprenditori.
Il 96,9% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti venduti a saldo fino al 50%. In particolare, il 55,2% dei commercianti proporrà uno sconto inferiore o pari al 30% (era il 50,4% lo scorso anno), il 41,7% degli imprenditori del commercio applicherà alla merce in saldo sconti tra il 30% e il 50% (era il 46,1% un anno fa), il 3,1% dei commercianti proporrà uno sconto superiore al 50% (era il 3,5% l’anno passato).

 

 

 

 

 

 

Fonte: indagine Confcommercio-Format Research sui saldi invernali 2013
Le attese delle imprese.
Il 71,6% dei commercianti ritiene che quest’anno i saldi invernali incideranno fino al 20% sulle vendite annuali. Lo scorso anno tale percentuale era pari al 79,5%..
In diminuzione anche l’aspettativa delle imprese sul contributo dei saldi per la crescita della clientela. Il 60,2% dei commercianti crede che nuovi clienti visiteranno il proprio negozio nel periodo dei saldi (era pari al 62,9% un anno fa).

La qualità dei prodotti venduti a saldo.
Il 92,2% dei commercianti giudica “molto buona” o “abbastanza buona” la qualità dei prodotti venduti a saldo. Si tratta di una percentuale leggermente inferiore a quella dello scorso anno pari al 93,6%.

Liberalizzazione delle vendite promozionali e dei saldi.
La maggioranza dei commercianti (il 57%) è d’accordo con la liberalizzazione delle vendite promozionali e in disaccordo con la liberalizzazione dei saldi (55,7%).
Le promozioni libere porterebbero un aumento dei consumi per il 62% dei commercianti (erano il 55,6% lo scorso anno) e una convenienza sul fronte prezzi per il 74,7% dei commercianti (erano il 70,8% un anno fa).

 

Nota metodologica. 
Campione nazionale rappresentativo dell’universo della popolazione italiana in età superiore ai 18 anni (indagine consumatori) e su un campione nazionale rappresentativo dell’universo delle imprese italiane del commercio al dettaglio (indagine commercianti). Interviste telefoniche somministrate con il Sistema Cati (Computer assisted telephone interview) nel periodo dal 6 dicembre all’11 dicembre 2012. 

Fonte: confcommercio.it