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Per il turismo è “allarme rosso”

Nei primi cinque mesi del 2012 c’è stata una variazione nulla nelle presenze alberghiere tra italiani e stranieri rispetto allo stesso periodo del 2011. E’ quanto risulta dal monitoraggio mensile effettuato dalla Federalberghi. Il marcato calo delle presenze registrate dagli italiani, pari ad un -4,7%, è parzialmente compensato dalla crescita degli stranieri (+5,1%). Sul fronte dei collaboratori alberghieri si evidenzia un calo generalizzato del -2,6% (sempre rispetto agli stessi primi cinque mesi del 2011), con una flessione del 2,2% per i lavoratori a tempo indeterminato ed un parallelo. “E’ una conferma dello stato di grave recessione nel quale è entrato il settore – commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – e da uno dei più noti comparatori on line arriva l’indicazione che nei mesi estivi le tariffe alberghiere italiane subiranno un calo mediamente del 6%”. “Dai nostri dati – prosegue Bocca – emerge una situazione difficilissima che evidenzia come nel giro di pochi mesi la componente italiana, falcidiata dalla crisi economica in corso, abbia tagliato i propri consumi turistici in modo trasversale senza distinzione di ceto sociale o livello reddituale. Inoltre l’incremento che gli stranieri hanno fatto segnare riguarda essenzialmente le aree delle città d’arte e dello shopping, penalizzando al momento le località marine e montane, ma comunque con evidenti tagli della capacità di spesa della componente d’oltreconfine. Dobbiamo peraltro evitare che il terremoto, dopo aver causato danni e sofferenze nelle località colpite dal movimento tellurico, determini ulteriori effetti negativi anche su attività economiche e località che non sono state interessate direttamente dal sisma. “In questi giorni – conclude Bocca – abbiamo scritto al presidente del Consigliio per ringraziarlo di quanto il ministro del Turismo, il ministro degli Esteri e l’Enit hanno fatto per avviare iniziative di rilancio e di corretta informazione, ma gli abbiamo anche chiesto un suo personale intervento volto a rassicurare non solo gli italiani ma il mondo intero sulla fruibilità delle strutture ricettive e del patrimonio culturale. Chiediamo a Governo e Parlamento, nel varare le misure per la ripresa dei consumi, di pensare alle peculiari esigenze del settore, aiutando le nostre imprese con incentivi fiscali sia sul fronte edilizio sia su quello occupazionale”.