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Pagamenti alle imprese: slitta il decreto, “riflessione” nel governo

Rinviato ai prossimi giorni, probabilmente nel weekend, il Consiglio dei Ministri che doveva definire il testo del provvedimento. Accantonata l’ipotesi di un anticipo al 2013 dell’aumento delle addizionali Irpef regionali.

Doveva essere approvato immediatamente dopo la nota di variazione al bilancio, e il Consiglio dei Ministri era stato convocato per le 10 di ieri mattina. Ma già martedì sera si era deciso di farlo slittare alle 19: nove ore in più che si pensava bastassero a trovare l’intesa sul decreto per i ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione, ma che invece non sono state sufficienti. Una telefonata tra Mario Monti e il commissario europeo Olli Rehn chiarisce poi che sicuramente non si andrà oltre il 3% del deficit. E infine nel pomeriggio la comunicazione dell’ulteriore slittamento: se ne parlerà “nei prossimi giorni”, comunque – come promesso all’Anci – entro lunedì, probabilmente sabato o domenica. Con una certezza: le Regioni non saranno autorizzate ad aumentare ulteriormente le addizionali Irpef per far fronte alla restituzione del prestito che dovessero richiedere al governo centrale. Che il governo volesse fare in fretta era evidente: il decreto potrebbe essere l’ultimo provvedimento ‘di peso’ dell’esecutivo Monti e da tempo viene presentato come il “primo frutto” del risanamento imposto ai conti pubblici. Ma nella riunione a Palazzo Chigi di martedì sera, vengono fuori i primi problemi: la bozza del decreto – preparata a via XX Settembre – viene infatti esaminata per la prima volta anche dal Ministero per lo Sviluppo Economico, e negli stessi minuti inizia a circolare nelle redazioni e negli uffici delle associazioni di categoria. E arrivano le proteste delle imprese: troppo farraginosi i meccanismi, troppo complicato accedere ai pagamenti. Dubbi che Corrado Passera rappresenta a Vittorio Grilli, in una telefonata, definita molto burrascosa. Il risultato è il primo slittamento al tardo pomeriggio del Cdm, salvo poi – nella riunione di ieri mattina per mettere a punto il testo – rendersi conto che non sarebbero bastate nove ore in più per mettere a punto un testo efficace.

Fonte: confcommercio.it